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Il detective privato dei libri e della TV

Fare l’investigatore privato per un ragazzo nato negli anni 70.

Per chi è cresciuto con i telefilm trasmessi tra gli anni 80 e 90 non può che essere eccitante. Nel panorama letterario e televisivo esistono parecchie varianti della figura dell’ investigatore privato, ed io come molti altri, ne sono sempre rimasto attratto! La figura dell’americano Philip Marlowe nata dalla penna di Raymond Chandler, agli inizi degli anni ’40, sembra essere quella che maggiormente ha influenzato l’attuale stereotipo dell’investigatore privato, infatti in molti film la sua figura viene descritta come un soggetto che frequenta i bassifondi delle città, dal carattere duro ed egoista e che vive per il suo lavoro. Spesso l’investigatore viene dipinto con la sigaretta sempre al lato della bocca e con qualche problema con l’alcool, scapolo e squattrinato è sempre in contrasto con le figure femminili. A sostegno di quanto sopra una frase del film “Il grande sonno” con un Philip Marlowe interpretato da Humphrey Bogart che incontra Vivian Sternwood (Lauren Bacall) a cui questa rivolge la seguente frase: “Lei è un detective privato? Credevo che esistessero solo nei libri o che fossero dei viscidi individui che spiano nei corridoi, è ridotto male vedo....” Negli anni successivi in televisione la figura dell’investigatore privato muta parecchio grazie alle molte le serie TV in cui fa da protagonista. La più famosa, in Italia, è sicuramente quella interpretata da Tom Selleck con il personaggio di “Magnum PI”. Nella fortunata serie prodotta dal 1980 Thomas Magnum è un un ufficiale di Marina in congedo decorato nella guerra del Vietnam che vive in una dependance di una lussuosa villa su un’isola hawaiiana di proprietà di uno stravagante scrittore di nome Robin Masters. Magnum in cambio dell’uso della dependance e della vettura Ferrari 308 GTS con cui va in giro per l’isola, si occupa della sicurezza dell’intera villa e si guadagna da vivere svolgendo anche indagini private per conto dei clienti che riesce a procacciarsi grazie ad amici e conoscenti. In questo caso il detective privato pur essendo scapolo e squattrinato è un bell’uomo, con fare sportivo e senza contrasti con il genere femminile, di cui spesso incontra particolarmente i favori. Tra le varie serie TV di quegli anni alcuni ricorderanno “Simon & Simon” in cui gli attori Gerald McRaney e Jameson Parker impersonavano due fratelli che fondavano l’agenzia di investigazioni “Simon & Simon Investigation”. In quegli anni si potevano anche seguire le avventure dei ragazzi di “Riptide” dove Perry King, Joe Penny e Thom Bray impersonano Cody, Nick e “Boz” ovvero due ex commilitoni ed uno scienziato. Il trio viveva sulla barca di Cody, la “Riptide”, ormeggiata a King Harbor Marina. Si spostavano a bordo di un motoscafo, su una Corvette rossa o su un curioso e vecchio elicottero rosa. Insieme ai tre c’era anche “Roboz” un goffo robot costruito dallo scienziato “Boz”. Il personaggio del detective privato fin qui illustrato viene però stravolto nella serie “Charlie’s Angels” in cui tre avvenenti ragazze lavorano per la “Charles Townsend Investigations” coadiuvate da un assistente. Il capo, Charlie per l’appunto, non compare mai e contatta le ragazze dette “angeli” attraverso un vivavoce posto nell’ufficio. In molti sono convinti che il capostipite dei personaggi che negli anni si sono avvicendati nelle indagini più disparate sia Auguste Dupin nato dalla mente di Edgar Allan Poe intorno al 1840. Sembra proprio che sia questo il personaggio che per primo abbia sfoderato l’arte di saper ricordare, analizzare ed associare tanti minimi particolari per poi ricostruire una situazione oppure giudicare un soggetto a colpo d’occhio. Successivamente sul finire del 1800 lo scrittore Conan Doyle crea il celebre personaggio londinese (forse il più famoso di tutti) di Sherlock Holmes. Si tratta di un personaggio egocentrico e piuttosto sbruffone, che adora far pesare agli altri la superiorità del suo fiuto e della sua intelligenza. Coadiuvato dal suo fido amico/aiutante Watson è sempre pronto a buttarsi a capofitto in ogni nuovo caso che risolve con acume e destrezza, ricorrendo spesso a tranelli e travestimenti. Il celebre investigatore possiede una cultura molto particolare, vanta approfondite conoscenze nel campo della chimica, un’accurata conoscenza dell’anatomia, una buona conoscenza nel campo della botanica e un’immensa conoscenza delle storie e curiosità di tutti i maggiori personaggi del suo tempo. Dotato di un grandissimo spirito d’osservazione e di un’eccellente capacità logica riesce a percepire minimi dettagli che gli permettono di interpretare le tantissime informazioni che il luogo che lo circonda comunica. Una delle sue più celebri frasi è la seguente: Quando hai eliminato l’impossibile, qualsiasi cosa resti per quanto improbabile deve essere la verità. Nel primo ventennio del 1900 è la volta invece dell’elegantissimo gentleman di origine belga Hercule Poirot ideato da Agatha Christie. Anche lui come Holmes trae piacere facendo notare al prossimo la superiorità della sua mente. Poirot non perde occasione per far notare al suo compagno Hastings quanto le sue “cellule grigie” siano più capaci. Il personaggio della Christie dai modi raffinati ed eleganti veste in maniera impeccabile, curato in ogni particolare. Un solo granello di polvere sulla sua giacca lo manderebbe al manicomio. Fissato con la geometria e la simmetria sposta tazzine di caffè, penne, fogli ed altri oggetti che si trovano su tavoli e scrivanie a cui siede. Durante le indagini non fa trapelare il minimo dettaglio sui suoi processi cognitivi che lo portano alla risoluzione del caso, anzi a volte sembra anche essere totalmente fuori strada, finché poi non scopre le carte mostrando che la che sua errata visione altro non era che un ben orchestrato piano per smascherare i reali intenti dei personaggi che via via si alternano nelle storie. Di questi e di tanti altri che non ho citato o di cui semplicemente non mi sono ricordato è composta la fitta schiera di personaggi che negli anni hanno vestito i panni dell’investigatore privato stimolando la curiosità di tante persone.

20 01 2017 / Posted by Emissarius Investigatore Privato Roma
Mantenimento coniuge. Sospensione del mantenimento

Mantenimento coniuge. Sospensione dell'assegno di mantenimento se si accerta che l'ex convive.

legge uguale per tutti investigatore privato-romaLa Corte di Cassazione con la sentenza 6855/2015 ha precisato un concetto già esposto nel 2011 con la sentenza 17195, secondo cui l'assegno di mantenimento coniuge non deve essere più corrisposto se chi ne beneficia si è ricostruito una famiglia, sia pure di fatto e non di diritto.

La convivenza, quindi, si trasforma, in una vera e propria "famiglia di fatto" se assume i connotati di stabilità e continuità ed i conviventi elaborino un progetto ed un modello di vita in comune analogo a quello del matrimonio con la conseguenza che mentre, quindi, un nuovo matrimonio fa cessare automaticamente il diritto al mantenimento coniuge divorziato all'assegno, nel caso di "famiglia di fatto" sarà necessario un accertamento ed una pronuncia giurisdizionale.

Un passaggio importante nella sentenza riguarda poi il richiamo alla giurisprudenza nettamente maggioritaria che spiega il fenomeno come una sorta di "sottomissione" del diritto all'assegno di mantenimento coniuge divorzile che potrebbe riproporsi in caso di rottura della convivenza tra i familiari di fatto.

La Suprema Corte, per contro, riesaminando la questione ha ritenuto come appaia sicuramente più coerente l'affermazione che una famiglia di fatto, espressione di una scelta esistenziale, libera e consapevole, da parte del coniuge, eventualmente potenziata dalla nascita di figli (ciò che dovrebbe escludere ogni residuo di solidarietà postmatrimoniale con l'altro coniuge) dovrebbe essere necessariamente accompagnata dall'assunzione piena di un rischio, in relazione alle vicende successive alla famiglia di fatto, mettendosi in conto la possibilità di una cessazione del rapporto tra conviventi (ferma restando ogni obbligo verso la prole).

29 11 2016 / Posted by Emissarius Investigatore Privato Roma
Cassazione: “Pedinabili i funzionari fannulloni”

La Cassazione ribadisce la linea dura contro i fannulloni

Con la se ntenza n. 44912, nel quale sancisce il fatto che il contratto di lavoro no attribuisce né al datore di lavoro né al dipendente il potere od il diritto all’autogestione dell’orario.

Nel caso in questione un funzionario comunale dopo aver timbrato il cartellino si recava a lavorare presso il negozio della figlia.

Secondo la Cassazione “la prestazione d’opera da parte del lavoratore in favore di terzi concorrenti costituisce il una violazione dell’obbligo di fedeltà che, se è irrilevante sotto il profilo penale, integra il reato di truffa se svolta nell’orario normale, da parte del soggetto che lucra la retribuzione fingendo di svolgere il lavoro che gli è stato affidato, mentre svolge altra attività”.

21 10 2016 / Posted by Emissarius Investigatore Privato Roma
Ex moglie tradisce il marito pubblicamente no alimenti

Se la ex moglie ha tradito il marito “pubblicamente” non ha diritto agli alimenti

La Cassazione nella sentenza n. 29249 ha confermato la precedente decisione della Corte d’ Appello in fatto di separazioni. Nel caso specifico se una donna abbandona il tetto coniugale ha diritto a percepire gli alimenti da parte del marito, ma se questa lo tradisce con modalità offensive al decoro ed alla sensibilità di lui perde il diritto a percepire.

21 10 2015 / Posted by Emissarius Investigatore Privato Roma
Cessazione diritto all’assegno di mantenimento

La Corte di Cassazione ne lo ha chiarito nella sentenza n. 17195 del 11 agosto 2011.

In caso di rapporto stabile e duraturo di convivenza da parte di uno degli ex coniugi, il presupposto per la riconoscibilità di un assegno di mantenimento a carico dell'altra parte viene meno e pertanto l'assegno di mantenimento può essere sospeso. In caso di interruzione del rapporto di convivenza tale assegno divorzile dovrà essere di nuovo corrisposto.

20 09 2015 / Posted by Emissarius Investigatore Privato Roma
Licenziamento in base a testimonianza del detective privato

Ammissibile il licenziamento in base alla testimonianza di un detective privato.

Lo ha stabilito la Corte di cassazione, con la sentenza n. 12489

secondo cui il datore di lavoro, nel rispetto delle norme contenute nell'art. 3 della Statuto dei lavoratori, può commissionare ricerche atte ad individuare la perpetrazione di illeciti e di verificarne il contenuto, anche in ragione del solo sospetto o della semplice ipotesi che gli illeciti siano in esecuzione.

09 06 2015 / Posted by Emissarius Investigatore Privato Roma
L’assegno divorzile può aumentare se l’ex coniuge svolge un doppio lavoro

L'assegno di divorzio può aumentare se l' ex coniuge svolge un doppio lavoro.

Lo stabilisce con la sentenza 1613/11 la Cassazione, che ha confermato il "quantum" di un assegno divorzile a carico dell'ex marito.

08 03 2015 / Posted by Emissarius Investigatore Privato Roma
Assegno di mantenimento ex coniuge – Indizi

La dichiarazione dei redditi è indizio e non prova per la determinazione dell’assegno di mantenimento per l’ex coniuge

Secondo la recente pronuncia della Suprema Corte, la dichiarazione dei redditi rappresenta un semplice indizio e non una prova ai fini della determinazione dell'assegno di mantenimento, La Cassazione ha stabilito che qualora non sia possibile desumere con certezza dalle denunce dei redditi la reale situazione economica del coniuge, ha ritenuto accertabile la stessa attraverso ulteriori circostanze probatorie.

03 03 2015 / Posted by Emissarius Investigatore Privato Roma
La diffusione della password aziendale costituisce giusta causa di licenziamento

La Corte di cassazione, con sentenza 19554/2006 del 13/09/2006, ha ritenuto che la diffusione - da parte del dipendente - della password aziendale può costituite giusta causa di licenziamento.

In primis, la Corte d'appello - con motivazione considerata dalla Corte di cassazione coerente dal punto di vista logico e giuridicamente corretta - aveva ravvisato nel su indicato comportamento la violazione dell' articolo 2105 cod. civ. (obbligo di fedeltà). Detto obbligo consiste nel divieto di diffondere presso terzi, esterni all'azienda, informazioni riguardanti la programmazione e l'organizzazione dell'impresa proprio a tutela del patrimonio aziendale. Il ricorrente, comunicando all'esterno la password, nel caso di specie ad un ex collega, ha permesso a numerosi soggetti terzi l'accesso ad informazioni riservate riguardanti l'azienda. Per comprendere meglio la posizione della Corte di cassazione in ordine alla problematica affrontata pare utile prendere in esame la definizione di "dominio informatico", fornita dalla Corte di cassazione con sentenza 3067/1999. In tale sentenza si legge che il dominio informatico è il luogo in cui l'individuo esplica liberamente la sua personalità in tutte le sue manifestazioni e nel quale sono contenuti dati informatici relativi alla persona sia essa fisica o giuridica, pubblica o privata che devono rimanere riservati Inoltre il domicilio informatico è tutelato penalmente dall'articolo 615 ter cod. pen che recita: "Chiunque abusivamente si introduce in un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza ovvero vi si mantiene contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo, è punito con la reclusione fino a tre anni. In conclusione, si può affermare che la pronuncia in commento ha confermato quanto già sancito in passato dalla Corte di cassazione che, con sentenza 2560/1993, aveva ritenuto legittimo il licenziamento deciso a causa della sottrazione, da parte del dipendente, di documenti aziendali riservati. In altri termini, non è mutato l'orientamento giurisprudenziale ma le modalità e le tecniche utilizzate per la violazione dell'obbligo di fedeltà che lega il lavoratore al proprio datore di lavoro.

30 01 2015 / Posted by Emissarius Investigatore Privato Roma
La vettura nella pubblica via non è assimilabile a dimora privata

La Cassazione con la sentenza 12042 è giunta alla conclusione che in auto non esiste riservatezza o tutela della privacy.

Le norme per la privacy funzionano solo per le abitazioni e per quel che si dice in conversazioni realizzate con “uno strumento per comunicare a distanza”. Dunque non si ravvisa alcuna “interferenza illecita nella vita privata” nello spiare quel che si dice nella macchina altrui.

21 10 2014 / Posted by Emissarius Investigatore Privato Roma
Il datore di lavoro può pedinare i dipendenti

La Corte di Cassazione con la sentenza n. 16196 dichiara lecito il pedinamento del dipendente da parte del datore di lavoro.

La suddetta sentenza viene sostenuta dalla norme poste della legge n. 300/1970, mind click a tutela della libertà e dignità del lavoratore che non escludono il potere dell’imprenditore di controllare direttamente o anche mediante personale esterno  l’ adempimento della prestazioni lavorative dei propri dipendenti.

21 10 2014 / Posted by Emissarius Investigatore Privato Roma
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